Cara Emma

Canto popolare lombardo – Archivio Corale «Bilacus»

«O come mai, mia cara Emma, son già le nove e sei ancora a dormir?».
«Mi sento male, mal da morire: ti raccomando i miei tre figliolin!».
«Al più piccino date del latte e agli altri due la zuppa di pan».
Dopo tre mesi che l’era morta, di un’altra donna lui s’innemorò.
Di un’altra donna brutta e crudele che maltrattava quei tre figliolin.
Al più piccino dava le botte e agli altri due usava il baston.
I tre piccini vanno alla tomba gridando «O mamma, ci tocca morir!».
«Cari piccini, tornate a casa che troverete ‘l mangiar preparà».
Il suo marito, tornato a casa, trova la Emma seduta al balcon.
«O, come mai, mia cara Emma, sei ritornata dal mondo di là?».
«Son ritornata per quell’ingrata che maltrattava i miei tre figliolin».
«Vattene pure, mia cara Emma, che i tuoi piccini saràn ben trattà».
«Io me ne vado, marito ingrato: faremo i conti nel mondo di là!».
«Io me ne vado, marito ingrato: faremo i conti nel mondo di là!».